Mi dispiace tantissimo, davvero.
Purtroppo, alla fine è qualcosa che non dipende totalmente da noi. Forse solo in minima parte, chissà. O neanche quello. Trovo sia una cosa molto difficile da sintetizzare.
Può succedere che cambiano loro, o il nostro modo di concepirli nella nostra testa, e noi non siamo pronti a recepire il cambiamento.
Può succedere che invece cambiamo *noi*, e ci ritroviamo ad avere in mano un frammento di vita che, pur non rinnegandolo, non riusciamo più a sentirlo come una volta. Non ci regala più la stessa emozione. Come se non ci appartenesse più o ci appartenesse in una maniera diversa, più distante, più fumosa e meno sintetizzabile.
Quando non li pensiamo più con lo stesso affetto, con la stessa intima partecipazione prima di addormentarci. O magari, semplicemente, al cambiamento si accompagna qualcuno che nella nostra mente e nel nostro cuore prende il loro posto, monopolizzando le nostre energie, la nostra passione.
Non saprei dire da cosa dipenda.
Posso dire che, nel mio caso, per quanto riguarda NT e l'Aspide, ci sono stati dei momenti in cui mi sembrava di non sentire più loro, la loro storia, come avrei desiderato. Ma si è trattato solitamente (e per fortuna, voglio dire) di una sorta di moto oscillatorio, di solito risorvibile in una *crisi d'ispirazione* avente come conseguenza ritardi inimmaginabili nel rimettermi a scrivere (insomma, non penso sia una questione di cause e concause, di meriti o demeriti). Perchè scrivere dev'essere
libertà, dev'essere qualcosa che sentiamo davvero. Dev'essere appartenenza. Non può svincolarsi da questo, secondo me.
L'importante è che tu sia felice del tempo trascorso in loro compagnia, della parte di te che sono e che hanno rappresentato, di ciò che hai provato per loro e con loro.
Un bacio!