Quella poesia che..., Le nostre poesie preferite.

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sallygiri-deb
view post Posted on 30/8/2010, 16:51




"Generales
traidores:
mirad mi casa muerta,
mirad Espana rota:
pero de cada casa muerta sale metal ardiendo
en vez de flores,
pero de cada hueco de Espana
sale Espana,
pero de cada nino muerto sale un fusil con ojos,
pero de cada crimen nacen balas
que os hallaràn un dia el sitio
del corazòn."

[Pablo Neruda]


Io non amo particolarmente Neruda. Eppure, a volte ho la sensazione che nessuno quanto i cileni, gli spagnoli, i portoghesi, sappia esprimere meglio la guerra. I civili nella guerra. Forse sono stata influenzata da Lorca, a riguardo. Forse è proprio il loro spirito, lo spirito della loro lingua. Non lo so. Ma questa poesia mi ha colpita, come tante poesie italiane, inglesi, francesi o tedesche sulla guerra non hanno saputo fare.
Ps: chiedo venia per i diacritici. Non li avevo sulla tastiera ^^"

Generali
traditori:
guardate la mia casa morta,
guardate la Spagna lacerata:
ma da ogni casa morta sgorga un metallo di fuoco
anzichè fiori,
eppure, da ogni cavità della Spagna
spunta la Spagna,
da ogni bambino morto sprizza un fucile con occhi,
da ogni delitto nascono proiettili
che un giorno troveranno il punto
del vostro cuore.

[Sono solo io a non essere convinta di questa traduzione? ROH, aiuto!]
 
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roh.
view post Posted on 30/8/2010, 17:28




Non so.^^ Cioè, la versione spagnola è ovviamente mille volte migliore ma non mi sembra che ci siano errori o che. Credo. A parte quel bambino che *sprizza* che seriamente è atroce. *rolling-eyes*

Ma ecco.

Pero de cada niño muerto sale un fusil con ojos è atroce di suo, anche se da un altro punto di vista. E non so. Non credo sia stato vero, nel caso della Spagna - non credo sia stato vero neanche nel caso del Cile. Ma da qualche parte - troppo spesso - è così. E non so cosa sia peggio. Dimenticare. O continuare a consumare una vendetta che trasforma bambini in fucili.
L'alternativa sembra non esserci. Ovunque si guardi.
(E non era questo che Neruda diceva - erano altri tempi, altre situazioni. Ma quell'immagine mi ha fatto un effetto pazzesco, totalmente staccato dal contesto.)

(Deb, grazie per la poesia.^^ Credo di averla già letta, ma non me la ricordavo affatto.^^)

(Ho voglia di leggere Neruda, in sti giorni. *rolling-eyes*)


[E a proposito di Neruda, qualche settimana fa leggendo una fanfic inglese sono incappata nella traduzione del soneto XVII, che non so se avevo mai letto. Ci sono due versi che mi hanno fulminata:

te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
secretamente, entre la sombra y el alma.


Serve la traduzione? Non ho voglia di andarne a cercare una ufficiale… Credo si capisca abbastanza, le parole sono abbastanza trasparenti. Sombra è ombra, alma è anima. Insomma.
Tra l'ombra e l'anima è una delle immagini più *stupende* che ho mai trovato in giro. E… Non so.
Mi viene solo da ripeterla, come commento. "Ti amo come si amano certe cose oscure, segretamente, tra l'ombra e l'anima." Mi ha sconvolto. *rolling-eyes* E non ricordo se l'avevo mai letta prima, se ne avevo già parlato con qualcuno…
Chiaramente, mi ha fatto pensare a Ste. *rolling-eyes* Neruda mi fa sempre pensare a Ste.^^
Ma dovevo metterla anche qui. Perché davvero, è stato un colpo di fulmine…]

PS – Alla fine ho messo il link alla traduzione del sonetto intero…
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 30/8/2010, 17:47




Ecco, beh.
Questo è il genere di poesia che mi lascia immobile per qualche momento. Credo di avere un amore inguaribile per le cose che "sono e non sono". Per le negazioni che affermano, e certe frasi che negano l'innegabile. Per i controsensi, e i sensi che si generano in te, di proposito, dalla frasi ambigue.
Grazie ^^
E' un sonetto bellissimo *sta cercando di non pensare a Fran...*
Direi che forse è il momento di rivalutare Neruda. Almeno, rileggerlo. Dovrei avere una sua raccolta.
*manda bacini a Roh*
 
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Ste_White
view post Posted on 30/8/2010, 19:43




CITAZIONE (roh. @ 30/8/2010, 18:28)
te amo como se aman ciertas cosas oscuras,
secretamente, entre la sombra y el alma.

E non ricordo se l'avevo mai letta prima, se ne avevo già parlato con qualcuno…
Chiaramente, mi ha fatto pensare a Ste. *rolling-eyes* Neruda mi fa sempre pensare a Ste.^^

La conoscevo già si. ^^
E la *amo* indecentemente.
Come amo Neruda.
Se non ci fosse più amore in certe frasi, dove l'amore non lo nomina neanche, sarebbe la mia preferita tra le sue. Credo. ^^

<33333

Aggiungo solo:

^_________________^
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 23/10/2010, 16:58




Il pensiero della morte m'accompagna
tra i due muri di questa via che sale
e pena lungo i suoi tornanti. Il freddo
di primavera irrita i colori,
stranisce l'erba, il glicine, fa aspra
la selce; sotto cappe ed impermeabili
punge le mani secche, mette un brivido.

Tempo che soffre e fa soffrire, tempo
che in un turbine chiaro porta fiori
misti a crudeli apparizioni, e ognuna
mentre ti chiedi cos'è sparisce
rapida nella polvere e nel vento.

Il cammino è per luoghi noti
se non che fatti irreali
prefigurano l'esilio e la morte.
Tu che sei, io che sono divenuto
che m'aggiro in così ventoso spazio,
uomo dietro una traccia fine e debole!

E' incredibile che io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un'età, la mia,
che s'aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.


L'amore aiuta a vivere, a durare,
l'amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue o spera, se anche spera,
che un soccorso s'annunci da lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest'attimo.

[Mario Luzi, Aprile-amore, da Primizie del deserto.]

Ecco, nulla. Ultimamente sto scoprendo il Novecento italiano, la cui conoscenza avevo bloccato a pochi autori, come Penna e Sbarbaro. Sarà che sto seguendo una monografia su Montale, e me ne sto innamorando. Sarà che c'è troppo da sapere, e che ho sempre voluto sapere, ma non ho mai imparato. E boh, ieri nella LibreriaMagicaDellaStazione [dove puoi trovare un cofanetto di cd che alla Fnac costa 46 euro e pagarlo 9] ho trovato una raccolta di Luzi, poeta che conoscevo solo di nome.
Folgorata.
Ci sono frasi e parole e poesie che mi hanno uccisa, così, sul colpo.
Questa è una. Mi fa pensare a Fran in una maniera dolorosissima, tra l'altro. Ma, ecco. Volevo solo condividerla ^^
 
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Blood Fire
view post Posted on 25/10/2010, 14:52




@Deb
Anch'io ho avuto la fortuna di frequentare ben DUE monografici su Montale (temo che i prof genovesi lo amino... E a ragione) e lo amo tantissimo... Anche se é il classico poeta che devi in qualche modo "disinnescare" con il libretto di istruzioni alla mano. Le sue poesie sono di una complessità immensa nel significato, e di una bellezza immediata nella forma. Non c'é mai una parola fuori posto... E iniziare a *capirlo* é sempre una folgorazione meravigliosa.
C'é una poesia strafamosa (quella di apertura del libro, credo) che, da quando l'ho studiata cercando di capirla parola per parola, mi ha sempre messo i brividi, e commosso, perché é così vera, piena di disperazione e assieme di rassegnazione, piena di *amore* e di un briciolo di speranza, di generosità, e mille altre cose...

Godi se il vento ch’entra nel pomario
vi rimena l’ondata della vita:
qui dove afonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.

Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell’eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.

Un rovello è di qua dall’erto muro.
Se procedi t’imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l’ho pregato, – ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine..


Mi ha sempre messo i brividi... La bellezza eufonica di una frase come "orto non era, ma reliquiario"... L'idea che forse, almeno per la donna, ci sarà salvezza: "forse t'imbatti nel fantasma che ti salva" e la bellissimo atto d'amore per cui, per quanto per lui salvezza non ci sia, se almeno lei riesce a scappare della rete la sua sete sarà comunque alleviata, sarà "meno acre la ruggine" (immagine bellissima) del trovarsi lui ancora intrappolato.
Lo amo. Vorrei leggerlo da cima a fondo, ma per Montale ci vuole una vita intera.
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 25/10/2010, 17:54




E' vero, Montale risulta immediatamente bello, alla lettura. Bello è una parola che ha troppe accezioni a contarle, e si addice alla miriade di significati che sembra aprire ogni frase, anche se poi, normalmente, il significato è uno. Appare così immediato, eppure già così immediatamente complesso -da scardinare, come dici tu. Come genovesi, siamo *condannate* a studiare Montale, come siamo *condannate* a conoscere De Andrè e a sapere dove abitava Colombo. Però è una dolce condanna.
Noi stiamo facendo una monografia su La bufera e altro [giustamente l'unico senza quasi edizioni critiche...] e la poesia iniziale mi piace da morire.

La Bufera


La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,

(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell'oro
che s'è spento sui mogani, sul taglio
dei libri rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre)

il lampo che candisce
alberi e muro e li sorprende in quella
eternità d'istante - marmo manna
e distruzione - ch'entro te scolpita
porti per tua condanna e che ti lega
più che l'amore a me, strana sorella, -
e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa...
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,

mi salutasti - per entrar nel buio.


 
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