| Forster, "Camera con vista".
___________________
L'inizio è un po' lento, ma si risolleva subito dopo il terzo/quarto capitolo. L'ironia e la sagacia sono a dir poco deliziose e incorniciano in maniera così tragi-comica la società inglese dei primi del '900 che ti viene da sghignazzare ogni due per tre ^^ E vabbè, poi c'è pure una bella storia d'amore, quella tra Lucy e George davvero sui generis: lui, che si ostinava a barricarsi nel suo anticonformismo, "esce dalle tenebre" e le fa una dichiarazione da incorniciare *__* Lei, invece, semplicemente, *cresce*. In tutti i sensi. Per farla breve: da mera bimbaminkia a donna indipendente ed intelligente. ^__^ Il padre di George, Mr Emerson, poi secondo me è il vero GENIO della storia. Sfiora quasi il dissacrante, ma con delle espressioni così poetiche, così... *vere*, che sembra non avere delicatezza. Ma in realtà, come dice George, i bei gesti non vanno sempre di pari passo con il tatto.
Vi dirò, visto che era una lettura *scolastica* (cosa che io odio profondamente) ero a dir poco prevenuta all'inizio. Poi mi sono ricreduta e, in definitiva, mi è piaciuto moltissimo ^^
Ve lo consiglia una che ha fama di essere una delle più selettive lettrici ^___^
PS Vila, anch'io ho letto "la solitudine dei numeri primi", quest'estate. E' bello, niente da dire, ma, come dici tu, i personaggi restano troppo uguali a se stessi, non si evolvono. E non è un fattore da sottovalutare.
|