Luis Cernuda, Una mitad de luz Otra de sombra

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roh.
view post Posted on 31/3/2010, 14:48




Questo post nasce perché devo postarvi una poesia.
Avrei potuto farlo nell'altro, però – quello sui nostri poeti preferiti. Sarebbe stato perfettamente legittimo e logico, perché Cernuda *è* tra i poeti che più amo al mondo. Nonché una delle mie più profonde ossessioni.
Eppure, avevo bisogno di qualcosa dedicato a lui soltanto.
Perché Cernuda non è da amare soltanto per i suoi versi – per le sue poesie, le metafore, i giochi di luce. Non si tratta di riconoscere il suo talento, di apprezzarlo. Ripudiarlo.
Non per me, almeno.
Non per Samuel. E sicuramente non per Luis, che voi ancora non conoscete ma che proprio da lui prende il nome.

Cernuda, per me, è da amare per il suo coraggio. Per il suo contegno. Per la forza e la coerenza dimostrate fino all'ultimo, quando essere coerenti era una sfida che ben pochi raccoglievano.
E tutto questo non è chiacchiera vuota. La sua vita, la sua storia, è parte di lui in maniera nettissima – è impossibile leggere la poesia che sto per copiarvi senza prima sapere che lui era omosessuale. Che quest'omosessualità non l'ha mai taciuta – che non si è mai fatto scrupolo a pubblicare i suoi libri senza mascherare il fatto che le persone che ispiravano i suoi versi non erano fanciulle leggiadre, né qualunque altro tipo di donne.
Erano gli anni '20 della storia della Spagna.
Lui era nato a Siviglia, nel cuore dell'Andalusia più feconda. E di andaluso in fondo ha poco, se non forse l'indolenza di certi momenti. Se non forse il lento scorrere del Guadalquivir dentro gli occhi. E qualche paesaggio.
Non ha molto di spagnolo, forse. Le sue letture si orientavano più verso la Francia, verso l'Inghilterra – proprio in Francia e Inghilterra e USA andò in esilio, dopo lo scoppio della guerra civile. Dopo averla combattuta e abbandonata, guidato da quella sua stessa coerenza.
Eppure, della Spagna non smetterà mai di amare la lingua. Di sentirne la mancanza, la necessità – come unica cosa davvero sua.
Per questo, forse, andò in Messico quando il suono dell'inglese cominciò a farsi troppo freddo.
Per questo, forse, lì trovò pace.

La poesia che sto per ricopiarvi si intitola A un poeta futuro. E c'è *tutto*, lì dentro – il suo sdegno aristocratico, la sconfitta mai taciuta. L'orgoglio di essere se stesso e l'amore per qualcosa a venire. Il suo senso di austerità. Di sacrificio.
Non è facile da tradurre, Cernuda.
Non lo è soprattutto per me, che amo perdutamente ogni sua parola.
Purtroppo, non sono ancora riuscita a decidermi a comprare neanche traduzioni scritte da altri, quindi per nostra sfortuna ho dovuto metterci mano io. Non avevo neanche intenzione di postarla davvero, ma Fata l'ha letta e ha detto che si può fare.
Io spero di non rovinare tutto, facendovelo conoscere così.
Ma davvero non c'era altra poesia che potesse presentarlo meglio. Non secondo me.


E poi, lo dovevo a Ste. Anche se non sono ancora le traduzioni che le ho promesso.
Avevo bisogno di darti questo, prima.
Per ragioni che non so neanche spiegare. Ma che probabilmente si avvicinano al motivo per cui ogni volta che dormo poco, o dormo male – ogni volta che l'anima sale a fior di pelle – mi ritrovo con la stampata di questi versi in mano. A sussurrarli.
E sentirli.
Un po’ tutto intorno a me.




A un poeta futuro

Non conosco gli uomini. Sono anni
che li cerco e li fuggo senza soluzione.
Non li comprendo? O forse è che li comprendo
troppo? Più che in queste forme
evidenti, di brusca carne ed osso,
così facilmente spezzate da una molla debole
se qualcuno appassionato le avvicina,
morti nella leggenda meglio
li comprendo. E da loro faccio ritorno ai vivi,
mio forte amico solitario,
come colui che dalla fonte latente
giunge al fiume che lentamente sfocia.

Non comprendo i fiumi. Con fretta errante vanno
dalla fonte al mare, in ozio affaccendato.
Pieni della loro importanza, sia industriale o agricola;
la fonte, che è promessa, soltanto il mare la esaudisce,
il mare multiforme, incerto e sempiterno.
Come in quella fonte lontana, nel futuro
dormono le forme possibili della vita
in un sonno senza sogni, nulle ed incoscienti,
pronte a riflettere l'idea degli dei.
E tra quegli esseri che un giorno saranno,
tu dormi il tuo sonno, mio impossibile amico.

Non comprendo gli uomini. Ma qualcosa in me risponde
che comprenderei te, così come comprendo
gli animali, le foglie e le pietre,
compagni di sempre silenziosi e fedeli.
Tutto è questione di tempo in questa vita,
un tempo il cui ritmo non si accorda,
troppo lungo e vasto, con l'altro povero ritmo
del nostro tempo umano breve e debole.
Se il tempo degli uomini e il tempo degli dei
si equivalessero, questa nota che in me inaugura il ritmo
unita alla tua si accorderebbe in cadenza,
invece di spegnersi senza eco nel mondo uditorio.

Ma non mi importa di restare sconosciuto
in mezzo a questi corpi quasi contemporanei,
vivi in maniera differente dal mio corpo
di terra folle che lotta per farsi ala
e raggiungere il muro di quello spazio
che separa i miei anni dagli anni tuoi futuri.
Soltanto voglio che il mio braccio poggi sopra un altro braccio amico,
che altri occhi vedano quel che guardano i miei.
Anche se tu non saprai con quanto amore oggi cerco
in questo abisso bianco del tempo venturo
l'ombra della tua anima, per imparare da essa
ad ordinare la mia passione secondo una nuova misura.

Oggi, quando gli uomini mi catalogano
sotto le loro classificazioni e i loro scomparti,
disgusto alcuni perché sono troppo freddo, e altri perché sono strano,
e nel mio tremare d'uomo trovano reminescenze
morte. Non capiranno mai che se la mia lingua
un giorno cantò il mondo, fu solo amore ad ispirarla.
Io non potrò dirti quanto tempo ho trascorso
lottando perchè la mia parola non muoia
in silenzio al mio fianco, e perché come un'eco
giunga a te, simile a una tormenta passata
mentre un suono vago la ricorda nell'aria ormai tranquilla.

Tu non saprai mai come domo la mia paura
per trasformare in coraggio la mia voce,
offrendo all'oblio inutili sciagure
che intorno a noi impazzano e calpestano
la nostra vita con sciocco godimento,
la vita che tu sarai e che io sono quasi stato.
Perché in questo allontanamento umano presagisco
che miei potrò chiamare gli uomini futuri,
che questa solitudine sarà un giorno popolata.
Se pure non da me, da compagni limpidi fatti a tua immagine.
Se rinuncio alla vita è per ritrovarla poi
conforme al mio desiderio, nella tua memoria.

Quando a tarda ora, mentre ancora sto leggendo
al chiarore della lampada, mi interrompo
per ascoltar la pioggia, noiosa quanto un ubriaco
che urina nella tenebra gelata della strada,
qualcosa in me sussurra debolmente:
Gli elementi liberi che il tuo corpo imprigiona
furono convocati sulla terra per questo
solamente? C'è altro? E se sì, dove
cercarlo? Non conosco altro mondo se non questo,
e senza di te a volte è triste. Amami con nostalgia,
come ameresti un'ombra, come io stesso ho amato
la verità del poeta sotto nomi già fuggiti.

Quando nei giorni a venire, libero l'uomo
dal mondo primitivo a cui abbiamo fatto ritorno
di tenebre ed orrore, il destino porterà
la tua mano verso il volume dove giacciono
dimenticati i miei versi, e lo aprirai,
so che sentirai la mia voce raggiungerti,
non da quei vecchi caratteri, ma dalle profondità
più vive delle tue viscere, con un affanno senza nome
che saprai dominare. Ascoltami e comprendi.
Nel suo limbo la mia anima forse ricorderà qualcosa,
e allora dentro di te i miei sogni e desideri
troveranno infine una ragione, e io avrò vissuto.

Luis Cernuda – Come chi aspetta l'alba, 1947




Prima di lasciarvi andare liberi al termine di quest'omelia, ci sono alcune cose ancora che voglio dire. Sottolineare.
Passaggi che davvero non posso permettere vadano sprecati, anche se il resto vi avesse lasciati indifferente. Anche se, per colpa del suo stile così netto e della mia traduzione insufficiente, vi foste persi.

Quarta strofa, quarto verso.
Vivi in maniera differente dal mio corpo
di terra folle che lotta per farsi ala
.
In spagnolo usa un'espressione meravigliosa – se l'immagine è la stessa, la musicalità si perde del tutto.
Mi cuerpo de tierra loca que pugna por ser ala.
Mi vengono i brividi ogni volta che lo leggo. Perché è quello che siamo tutti, in fondo. Tierra loca, null'altro. E tutti in un modo o nell'altro, almeno qualche volta, ci siamo sforzati di trasformarla in altro. In ala.

Sesta strofa.
I primi due versi.
È difficile spiegare *che cosa* significhino per me, perché sono la prima cosa che ho letto di questa poesia, in un articolo che parlava di altro. Perché è stata come corrente ad alto voltaggio e l'ho visto, di colpo. Ho sentito la sua voce tremare. I suoi occhi di quando era bambino, di quando era ragazzo. La sua fragilità così umana, e la rigidità ferrea, intransigente, in cui l'aveva costretta.
Tú no conocerás cómo domo mi miedo
Para hacer de mi voz mi valentía
.
C'è una dolcezza, nello spagnolo. Una tenerezza per chi deve ancora venire – per chi verrà, e sarà libero. Anche di non aver paura, anche di non dover essere coraggioso.
E al tempo stesso. C'è l'ammissione di un miedo profondo, quasi ancestrale. E l'orgoglio di riuscire a domarlo. Per trasformarlo in coraggio. E in poesia.
Credo sia una delle dichiarazioni di poetica più commoventi che ho mai letto.
E uno degli auguri più splendidi e altruistici, fiduciosi in un futuro che ancora non è venuto. Ma che in fondo, almeno per lui, già sta cominciando il suo riscatto.


Strofa successiva. Il finale.
Ámame con nostalgia,
Como a una sombra, como yo he amado
La verdad del poeta bajo nombres ya idos.

Perché 'ámame como a una sombra – con nostalgia' è probabilmente la preghiera più struggente che si possa formulare. C'è il sapore di un addio – tutta l'immensità del tempo che separa lui – lui mentre scrive – e noi. Me. Mentre leggo.
Credo che questa poesia mi faccia venire le vertigini per questo. Perché è come se fosse diretta a me, anche, ed è come se fossi arrivata troppo tardi. Come se, anche in questo mio imperdonabile ritardo, non tutto fosse perduto. Perché magari nel suo limbo la sua anima davvero riuscirà a sentire l'omaggio che la sua stessa terra sta cominciando a tributargli. Forse potrà fremere un poco con ogni verso scritto seguendo il suo insegnamento – per ognuno degli altri poeti che, dagli anni cinquanta ad oggi, scelse di affrontare il mondo a viso aperto. E per ognuno di quelli che, anche senza trovarsi costretto a provare la sua stessa valentía, raccolse la sua eredità. Amò il suo stile.

Perché la sua voce viene davvero dal fondo vivo de tu entraña. E noi non possiamo fare altro che ascoltarlo, in fondo.
Commuoverci.
E forse, se siamo fortunati, capirlo.
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 31/3/2010, 18:16




Roh.
Vorrei benedirti per questo.
E lo faccio.
Non dico altro. Ti benedico e ti ringrazio di questo miracolo.
Ho sentito nominare Cernuda da te, per la prima volta. E finalmente ho compreso.
Che ci sono cieli immensi che ancora mi sono ignoti.
Grazie.
 
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Ste_White
view post Posted on 31/3/2010, 19:02




CITAZIONE
E poi, lo dovevo a Ste. Anche se non sono ancora le traduzioni che le ho promesso.
Avevo bisogno di darti questo, prima.
Per ragioni che non so neanche spiegare. Ma che probabilmente si avvicinano al motivo per cui ogni volta che dormo poco, o dormo male %­u2013 ogni volta che l'anima sale a fior di pelle %­u2013 mi ritrovo con la stampata di questi versi in mano. A sussurrarli.
E sentirli.
Un po%­u2019 tutto intorno a me.

Grazie.
Davvero.
E vorrei che ci fossero altre parole.
Vorrei inventarne di nuove adesso.
Se servisse a farti capire come mi sento.


CITAZIONE
... il destino porterà
la tua mano verso il volume dove giacciono
dimenticati i miei versi, e lo aprirai,
so che sentirai la mia voce raggiungerti,
non da quei vecchi caratteri, ma dalle profondità
più vive delle tue viscere, con un affanno senza nome
che saprai dominare.
Ascoltami e comprendi.
Nel suo limbo la mia anima forse ricorderà qualcosa,
e allora dentro di te i miei sogni e desideri
troveranno infine una ragione, e io avrò vissuto.Luis Cernuda %­u2013 Come chi aspetta l'alba, 1947

Mi vedi?
E *lui* lo vedi?

E avrei citato tutto.
Ma le parti più emozionanti le hai citate tu stessa.
E le hai spiegate così bene... da essere vive anche un po' per merito tuo.

CITAZIONE
Vivi in maniera differente dal mio corpo
di terra folle che lotta per farsi ala
.
Mi cuerpo de tierra loca que pugna por ser ala.

Ed è così reale che ferisce... e davvero non siamo nient'altro.
Forse non lo saremo mai...
Solo terra folle che lotta per farsi ala...
Ed è tutto. Tutto quanto. Tutto ciò che devi sapere di te stesso.

CITAZIONE
Tu non saprai mai come domo la mia paura
per trasformare in coraggio la mia voce,
Tú no conocerás cómo domo mi miedo
Para hacer de mi voz mi valentía

.

Ed è straziante e vorrei dire tante cose.
Per questo è meglio che non ne dico nessuna.

CITAZIONE
Amami con nostalgia,
come ameresti un'ombra, come io stesso ho amato
la verità del poeta sotto nomi già fuggiti.
Ámame con nostalgia,
Como a una sombra,
como yo he amado
La verdad del poeta bajo nombres ya idos.

E io non ho amato che l'ombra di un'altra ombra... non ho amato che nostalgia.
Tutta la frustrazione che c'è dietro e che ora, sa un po' meno di sconfitta.
Perché c'è *lui* nelle parole e Cernuda.
E io credo di non averti mai amato tanto come adesso.
Questa traduzione è il regalo più bello che mi abbiano fatto.
Lo sciogliersi di un nodo.
...è stato così doloroso e così bello.
Che neanche volendo, avresti potuto farmi tanto bene e tanto male nello stesso momento.
Mi hai bruciato il cuore.
L'hai toccato.
Ha fatto male. Davvero male.
E non so neanche spiegartelo.
E almeno qui, non dico altro.
Sempre e solo maledetto pudore.
Grazie...


 
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roh.
view post Posted on 31/3/2010, 20:53




Deb

CITAZIONE
Ho sentito nominare Cernuda da te, per la prima volta. E finalmente ho compreso.
Che ci sono cieli immensi che ancora mi sono ignoti.
Grazie.

Io con Cernuda ho una storia di incontri e giri a vuoto, invece - come in effetti anche con la Pizarnik, che è l'altro grande amore che il destino ha messo sulla mia strada.^^
L'ho sentito nominare la prima volta in terza media, in un laboratorio di poesia: una delle poesie che ci avevano fatto leggere - anzi, che avevano fatto leggere all'altro gruppo - era sua. E l'avevo amata. (Ancora adesso è una delle mie preferite.)
Non ero rimasta colpita da lui come autore, comunque - era ancora il periodo che i nomi degli scrittori non mi restavano molto impressi *rolling-eyes* - e così quando l'avevo ritrovato un paio di anni dopo su un'antologia di poesia spagnola, con quello stesso poema e altri, era stato come se il destino davvero me l'avesse rimesso di fronte.
Ma lui è poco tradotto in Italia - di recente sono usciti alcuni dei suoi libri più famosi, ma finora li ho visti solo in librerie on-line, e a quel tempo anche quelle traduzioni erano recentissime, alcune addirittura ancora proprio da intraprendere – e di nuovo l'avevo perso.
Quando ho iniziato a studiare spagnolo, tre anni fa, mi sono ritrovata a cercarlo su internet in lingua originale. E ho trovato moltissime cose – e l'innamoramento vero e proprio è iniziato.
Credo che sia l'unico autore che mi affascina più come uomo che come poeta. L'unico che sento *vivo* - di cui ho coscienza profonda.
Che Lorca era morto davvero, e morto come uomo, per amici e familiari, non solo come poeta per la Letteratura, l'ho capito leggendo l'elegia che Cernuda stesso gli dedica. E quello che ha detto di lui in seguito. Che niente e nessuno potrà mai ridargli quel che il fascismo gli ha tolto uccidendo Federico, per esempio.
È stato un po’ come vedere improvvisamente il mondo con una dimensione in più, per me.
E credo di doverlo amare anche per questo.^^

Sono felice che questa poesia ti sia piaciuta.
Diffondere il suo Verbo potrebbe diventare la missione della mia vita.^^

(Lo amo. *rolling-eyes*)




Ste.
Questa traduzione sta qui per te, in realtà. Non credo che avrei mai trovato il coraggio di iniziarla, se non fosse stato per il bisogno di farla leggere a te, questa poesia.
A Fata per dire l'ho fatta leggere in spagnolo. Approfittando del fatto che lo sta studiando^^, e che quindi deve fare esercizio, gliel'ho incollata tutta. Strofa dopo strofa. Perché avevo bisogno di dividere con qualcuno l'emozione incredibile di trovarmi tra quelle righe. Impalpabile. E di sentirlo in me.
Siamo state entrambe sull'orlo delle lacrime continue per giorni. *rolling-eyes*
(Fata mi odia, per come la trascino in queste cose.^^)
Ed ecco. Sapere che anche tu l'hai letta è importante. Per te, e per lui.

CITAZIONE
Mi vedi?
E *lui* lo vedi?

È stata la prima cosa che ho pensato quando l'ho riletta ieri mattina, al momento di iniziare a tradurla.
Perché non so se lui l'ha letta. Se tornano i tempi, se quel libro gli è capitato in mano. Non so neanche quanto fosse facile da trovare, a suo tempo. Immagino che in Spagna fosse bandito.
Ma c'è lo stesso.
E ci sei tu.

CITAZIONE
E io non ho amato che l'ombra di un'altra ombra... non ho amato che nostalgia.
Tutta la frustrazione che c'è dietro e che ora, sa un po' meno di sconfitta.
Perché c'è *lui* nelle parole e Cernuda.

Non ho da aggiungere. Almeno, come dicevi, non qui.
Solo che sono felice di star aggiungendo qualche tassello. E che mi hai commosso, tanto per cambiare.^^
O che forse, più che *te*, questa volta, mi commuove l'intera situazione.

Le altre comunque arriveranno.^^
Quelle che mi hai spedito, e credo anche qualcun'altra che non potrò fare a meno di mandarti.^^

E davvero, grazie a te.



Un bacio a tutte e due^^
 
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Lady Aika
view post Posted on 31/3/2010, 21:01




SPOILER (click to view)
Io sono profana nel mondo della poesia. Non mi piace tantissimo - preferisco la prosa, e ancor di più il teatro. Però Roh, davvero, hai un modo di raccontare la poesia che è commovente. Vissuto. Sofferto. Spero che un giorno ti ritroverai ad insegnarla a qualcuno, la letteratura. Forse non è la tua prerogativa, ma lezioni universitarie tenute così sarebbero MERAVIGLIOSE.
 
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roh.
view post Posted on 31/3/2010, 21:11




SPOILER (click to view)
Io credo di vivere la poesia così intensamente perchè per me è la sostanza del mondo. Della bellezza.
Qualcosa di molto personale e assoluto, ecco.
Se qualcosa mi emoziona, è perchè contiene poesia o perchè potrebbe diventarlo. Teatro, prosa, fotografia. L'arte in genere - soprattutto se trasposta a parole. Musica - non per niente fatico a entrare nei brani totalmente musicali.
È un pò una deformazione professionale, forse. *rolling-eyes* Ma sarebbe bello se diventasse un destino.^^
La carriera universitaria mi piacerebbe anche, in realtà. Solo, non so quanto sarebbe fattibile.^^ (Ultimamente mandano a casa anche chi c'è già, nell'università... *rolling-eyes*)
Comunque vedremo.
Per ora, sapere che leggere quel che scrivo emoziona anche una come te, che la poesia di suo non la sente molto, è meraviglioso.^^
Grazie.^^
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 31/3/2010, 21:30




CITAZIONE
Che Lorca era morto davvero, e morto come uomo, per amici e familiari, non solo come poeta per la Letteratura, l'ho capito leggendo l'elegia che Cernuda stesso gli dedica. E quello che ha detto di lui in seguito. Che niente e nessuno potrà mai ridargli quel che il fascismo gli ha tolto uccidendo Federico, per esempio

Non conosco questa elegia, ovviamente, ma sono perfettamente d'accordo con Cernuda. Ce l'hanno strappato troppo giovane e *bello*, Lorca. E' l'unico poeta spagnolo che amo, (carenza che probabilmente viene dal fatto che non conosco la lingua). Oggi seguivo Storia Contemporanea e parlavamo proprio di Lorca.
E volevo mettermi a piangere, saltare sulla sedia ed urlare contro il fascismo e contro Franco e contro chiunque al mondo ne sia colpevole.
Hanno mutilato la Poesia.
Ed è mutila, anche se il Verbo di Cernuda non viene diffuso. Tifo per te ^^
SPOILER (click to view)
Finirò per fare un post simile sulla Plath, mi sa
 
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roh.
view post Posted on 31/3/2010, 22:03




La cosa che mi commuove più che tutto, in quell'elegia, è l'amore che si sente. E appunto, amore per *l'uomo* Lorca, non per il poeta.
Amore per l'amico che solo pochi mesi prima aveva dedicato parole bellissime al suo ultimo libro di poesia, in occasione di un banchetto in suo onore. Amore per l'energia che Lorca aveva, e che tutti gli riconoscono - da Aleixandre a Neruda.
Del rapporto tra loro si sa poco, poi - non credo si conosca nessun carteggio - ma è indubbio che si frequentassero molto. Tutti i poeti della generazione del 27 erano amici, e Lorca, Cernuda e Aleixandre oltre alla sensibilità poetica erano uniti anche dall'omosessualità comune. (Anche Prados, in effetti. Ma Prados non era al loro livello, come poeta.)

Per il resto... Io per la poesia di lingua spagnola impazzisco davvero, invece.^^ (Nel caso ci fosse qualche dubbio.^^)
Ho sempre sentito un'attrazione inspiegabile verso quella lingua - ma più ancora che verso la lingua, verso la maniera in cui modella i versi.
Non credo di aver ancora trovato un poeta di lingua spagnola che mi abbia lasciato indifferente. Che non abbia sentito nel profondo, comunque. Sia in Spagna che in America Latina. (E ultimamente la fissazione si sta estendendo anche al Portogallo. *rolling-eyes* Giusto per.^^)

SPOILER (click to view)
Quanto alla Plath...^^ È nella lista di figure da approfondire da anni - per ora mi sono letta quella che hai postato nell'altro topic. In lingua originale, visto che con lei posso.^^ E logicamente l'ho amata.^^
Quando e se farai quel post, non potrà che farmi piacere.^^
 
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sallygiri-deb
view post Posted on 31/3/2010, 22:26




Quanto a quello che dici, tutto ciò che conosco della generazione spagnola del 27 mi viene da Lorca.
E sarà banale, dire che quando ho visto la nuova edizione dell'Einaudi dei Sonetti dell'Amore Oscuro ho speso i soldi della cena per poterli comprare. Saltellando nella nuova Feltrinelli di Genova come una deficiente. E lì dentro, mi considerano malata, penso. E' enorme, eppure sanno chi sono...non è bello. Mi guardano con condiscendenza ç___ç
Che ci devo fare. Entro in libreria e sono in pace con me stessa. Sto davanti alla sezione Poesia, e divento, me stessa.
SPOILER (click to view)
Per il post della Plath, devo lavorarci. E' immensamente doloroso pensare a lei, forse perchè l'ho finalmente letta in un momento difficile, e mi sono ritrovata in ogni parola. Ho postato Olmo, ma metterò qualcosa da Ariel, credo...mh. Devo pensarci ^^
 
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Lils
view post Posted on 1/4/2010, 00:02




Anche io Cernuda l'ho conosciuto grazie a te, Roh, e grazie a Wiki che lo citava nella biografia di Lorca.

Non so che dirti, guarda, oltre a grazie di cuore. Di nuovo.
Per Luis e per Alejandra. Per la poesia in generale e per le tue parole meravigliose.
A un poeta futuro non l'avevo mai letta per intero, solo qualche verso qua e là ma è davvero *splendida*. E la malinconia dolcissima dei versi è qualcosa di incredibilmente *vero*, perchè sembra che la poesia sia dedicata a chi legge, direttamente. E' una preghiera estenuante, un'incitazione a non perdere di vista il passato, l'amore provato da chi ci ha preceduti - da chi ha sofferto per quello che oggi sembra scontato.

CITAZIONE
Soltanto voglio che il mio braccio poggi sopra un altro braccio amico,

Tutto il dolore sta qui, alla fine. Nel vuoto assoluto che circonda i coraggiosi, i forti. Quelli che della pena fanno musica e armonia.
C'è tutta la bellezza.

E, ti giuro, l'ho amata.
E ho amato te.
Grazie, ancora.
 
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roh.
view post Posted on 1/4/2010, 15:11




CITAZIONE
Non so che dirti, guarda, oltre a grazie di cuore. Di nuovo.
Per Luis e per Alejandra. Per la poesia in generale e per le tue parole meravigliose.

Sapere che tu li leggerai, post del genere, è sempre uno degli incentivi che mi spinge a pubblicarli. Anche se magari a volte mi sembra di aver esagerato - o non sono sicura, o mi trovo con qualche altro dubbio.
Mi basta ricordare come hai vissuto Alejandra fin da subito per decidermi a premere il pulsante - e le tue parole ogni volta mi fanno felice. Come se davvero, anche a tutta questa distanza, avessi diviso con te qualcosa.
Forse è così. Probabilmente.
Ed è la magia della poesia anche questa.^^

CITAZIONE
E la malinconia dolcissima dei versi è qualcosa di incredibilmente *vero*, perchè sembra che la poesia sia dedicata a chi legge, direttamente.

Sì. Ed è straordinario che questa tenerezza e questa fiducia convivessero dentro di lui insieme al disincanto e al senso di sconfitta che nasce dall'esilio - fisico e mentale insieme.
Credo che dica qualcosa sull'uomo, anche. Oltre che su tutto il resto. E a dispetto di tutto.
E penso che sia davvero questo che me la fa amare così tanto. Oltre al fatto che, veramente, è come se stesse parlando direttamente a te, che ti commiovi leggendo.

CITAZIONE
E, ti giuro, l'ho amata.
E ho amato te.
Grazie, ancora.

Anche io ti amo, Lils.^^ Tantissimo.^^
E a proposito, oggi-domani_al_massimo spero di riuscire a scriverti un messaggio. Penso di mandartelo tramite lj. Te lo dico giusto perchè non so se sei tipo Fata che la sua inbox non la guarda *mai*.^^

Kiss^^
 
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Lils
view post Posted on 1/4/2010, 15:29




CITAZIONE
E a proposito, oggi-domani_al_massimo spero di riuscire a scriverti un messaggio. Penso di mandartelo tramite lj. Te lo dico giusto perchè non so se sei tipo Fata che la sua inbox non la guarda *mai*.^^

Va bene, cara.^^
SPOILER (click to view)
È successo qualcosa?
 
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roh.
view post Posted on 1/4/2010, 15:41




SPOILER (click to view)
Nono, nulla.^^
Solo che non ti ho ancora detto quanto mi dispiaccia come sono andate le cose con CH, ed ecco: ho bisogno di farlo. *rolling-eyes* Appena trovo un attimo di tempo.^^
 
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Lils
view post Posted on 1/4/2010, 15:48




SPOILER (click to view)
Perfetto, va bene.^^
 
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Cerridwen Shamrock
view post Posted on 6/10/2010, 18:57




Mi hai folgorata, Roh.
E' difficile spiegare come questa poesia e le tue parole su di essa mi siano entrate dentro.
E, ecco... l'ho sempre pensato, ma devo dirtelo ora: sei una persona straordinaria, davvero. ^^
E grazie. ^^
Mi dispiace solo di non riuscire ad aggiungere altro, perché vorrei dire troppe cose.
Solo grazie.
 
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15 replies since 31/3/2010, 14:48   1311 views
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