Fermo restando che l’amore per lo yaoi - anzi, più genericamente, per le storie omoerotiche o che comunque trattino la relazione MxM – è qualcosa in me quasi innato, quasi radicato nel dna, credo, e che l’attrazione per queste tematiche, ripensandoci, è sempre stato qualcosa del tutto atavico e spontaneo (forse avevo 15 anni. O 14. Forse anche prima. Anche se qualcosa, un interesse, una predisposizione mentale, *in potenza*, c’è sempre stato)… Tempo fa, avevo elaborato una teoria secondo la quale il fatto che mi venisse meglio descrivere l'amore tra due ragazzi, piuttosto che l'amore tra un ragazzo e una ragazza o tra due ragazze, fosse dovuto alla tendenza inconsapevole ad *escludere* la componente propriamente mia, personale. A non mettermi direttamente in gioco. Escludendo praticamente il mio coinvolgimento in quanto donna, la componente prettamente femminile. Da un punto di vista mentale quanto da un punto di vista fisico, forse.
Poi ho momentaneamente accantonato la teoria. Perché, in effetti, la mia non è solo una mera astrazione, un “io mi non entro in gioco”, “io non entro e non esco”. C'è anche questa componente, ma non è la sola. Pur trattando di caratteri maschili, *io* ci sono eccome. Di mio, di personale, di psichico e mentale ce n’è quanto ne vuoi, al di là del sesso. Quindi, anch’io alla fine ho ricondotto il tutto non ad un “escludere” la mia componente femminile, ma ad un semplice proiettarmi io stessa in maniera più “maschile” che “femminile”. Come *occhio* sulla storia e sui personaggi, come modo di guardare, di rapportarmi alla storia, come entità narrante, come lettore e non solo. E forse è qualcosa di ordine ancora più ampio, che non abbraccia soltanto la sfera della lettura/scrittura, ma un po’ tutto il mio modo di vedere le cose. Forse tendo a *sentire* più come uomo che come donna, chissà. O, semplicemente, senza pormi il problema, XD.
Però, sfatiamo un mito: non è che i personaggi femminili manchino, in ciò che scrivo. Ci sono eccome, però anche lì entra in gioco la proiezione “maschile”, se non addirittura neutra. Pensando al mio caso, all’Ambrosie di
NT o alla Loria de
L’Aspide, in effetti si tratta di psicologie un po’ mascoline, o che comunque amalgamano aspetti di tipo maschile e tratti di tipo femminile. E poi, la mia ambizione, alla fine, è quella di ritagliare un personaggio a tutto tondo, senza puntare al “tipo” statico. E di ritrovarli, parimenti, in ciò che leggo.
Riguardo alla yaoi come genere codificato dai tratti precisi, ecco, anch’io dopo un po’ ho finito per sentire strette suddivisioni rigide e granitiche seme/uke, anche perché, se si vuole narrare una storia realistica, lo vedo come tratto poco verosimile, oltre che convenzionale al massimo. Così sfruttato, specie nel mondo della scrittura amatoriale, da apparirmi ormai “sclerotizzato”, in un certo qual modo. Da notare che, pur amando il genere – soprattutto in quanto omoerotico, sui generis – anche qua trovo critiche da muovere… Ma son pareri, mere osservazioni personali, no?
In poche parole, da autrice così come da lettrice, tendo un po’ a candidarmi ad “alfiere” della reversibilità, XD. E di caratteri che siano reali, palpitanti, non semplici maschere sorrette da una pura convenzione. Anche perché in certe fic puramente yaoi che mi è capitato di leggere (neanche tanto ben curate, a onor del vero), la cosa è talmente marcata e rimarcata da rasentare l’het. Praticamente, uno dei due componenti della coppia risulta una donna. Punto. Non un ragazzo un po’ ambiguo dalla psiche più femminile – non mi riferisco solo all’aspetto fisico –: proprio una ragazza. È facile capire che così il significato di relazione M+M che tanto amo, con tutte le sue implicazioni, finisce per perdersi. Anzi, dirò di più: sostituendo al personaggio uke una donna, riuscirei persino a leggervi una patina di leggero maschilismo. A livello di gusti, mi sento più “democratica”, ecco, e il luogo comune reiterato all’esasperazione dopo un po’ mi stufa. Con questo, non ho certo la pretesa di descrivere in maniera reale e veritiera al 100% la psicologia di un ragazzo omosessuale (che, probabilmente, si farebbe anche quattro risate, XD), però amo arricchire il discorso di più sfumature possibili.
Questo è quanto (è venuto su un papiro, lo so). Ora, se mi è concesso, vado a prendere appuntamento con Albert, ché credo di aver bisogno anch’io di una seduta…^^
Edited by Adrienne8588 - 23/4/2010, 18:15