sallygiri-deb |
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| Io devo partire con *LUI*. Il genio. Il mio professore di latino e greco del liceo. Come lui nessuno mai. Che dire. - Il sabato non faceva lezione. Entrava, dichiarava di non averne voglia, e sceglieva un argomento a caso di discussione. Discussione che di solito portava avanti lui da solo. - Passava metà del tempo a pronosticare a se stesso e a noi una morte random, con la scusa che: "Tanto, tutti lassù dobbiamo andare". Lassù. Con le uri, diceva lui. - Quando spiegava Virgilio, ogni volta al "muta metu" [muta in ginocchio, per i profani, e questa era Didone] si buttava in ginocchio accanto alla cattedra. E ci metteva ore a rialzarsi. - Durante le versioni ti metteva delle monete sul banco, dicendo che se gli andavi a prendere il caffè e la Fiesta ti avrebbe tradotto una frase. Stessa cosa, agli orali: monetina. "Ti dò venti centesimi se mi dai la risposta giusta!"
E poi. IO E LUI. Cioè. - In seconda liceo, quando giravo come Theo, mi chiedeva perchè non indossavo una collanina con un cuoricino e la scritta "I love the world, I love the people". - L'ultimo anno mi chiamava d'Artagnan. Perchè secondo lui ero il capo del mio gruppetto di 4 amiche. - Noi eravamo, per lui, "il ceppo del Male" [anche se io ero l'unica dark]. Ed io, ovvio, ero la sorgente di tutti i mali del mondo. Però ci adoravamo. Forse.
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